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TAO in carcere

Poiché anche le persone detenute hanno diritto a un trattamento “lege artis” e la/il medica/o responsabile di un penitenziario è chiamata/o a garantire loro un’assistenza ottimale, può darsi che fra i trattamenti che entrano in linea di conto figuri anche una TAO (rimandiamo anche al sito di Salute Carceraria Svizzera). In tal caso, le possibilità sono tre:

  • continuare una TAO già istituzionalizzata;
  • iniziare, su richiesta della/del paziente, una TAO;
  • concludere, su richiesta della/del paziente, la TAO in corso.

A livello federale non esiste alcuna normativa di riferimento per le TAO in ambito carcerario. Solo presso il penitenziario di Realta (GR) è possibile iniziare o continuare una TAO a base di eroina.

Sarebbe auspicabile che le autorità federali prendessero posizione sulle terapie sostitutive in ambito carcerario. Accanto alla distribuzione di profilattici, all’opportunità di cambiare le siringhe e alla consulenza di collaboratrici/tori debitamente formate/i, infatti, queste terapie contribuiscono alla prevenzione dell’epatite C e delle infezioni da HIV. Tra l’arresto e l’arrivo della persona in carcere possono passare anche diversi giorni. Se la TAO viene interrotta per 48 ore o più, si deve tener conto di una perdita di tolleranza agli oppioidi e regolare la posologia di conseguenza.

Sempre tenendo conto dell’obbligo del segreto, prima dell’incarcerazione andrebbero trasmesse alle autorità d’esecuzione le informazioni seguenti:

  • la quantità esatta della dose giornaliera di agonista oppioide (per iscritto, in mg);
  • l’esistenza di altre malattie gravi, per le quali potrebbe essere necessario un trattamento;
  • l’esistenza di malattie infettive;
  • lo stato delle vaccinazioni (in part. per l’epatite A e l’epatite B);
  • se la/il detenuta/o assume regolarmente medicamenti. In tal caso occorre chiarire se i farmaci necessari sono disponibili in carcere e fornire, eventualmente, la prescrizione medica.

Prima del rilascio, inoltre, occorre chiarire se la/il paziente proseguirà con la TAO.

Per migliorare il trattamento medico in ambito carcerario, l’Ufficio federale della sanità pubblica UFSP, l’Ufficio federale di giustizia UFG e la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali di giustizia e polizia CDDGP hanno avviato, nell’estate 2008, il progetto “Lotta contro le malattie infettive in ambito carcerario (BIG), 2008-2010”. In margine a questo progetto è stata pubblicata una guida, destinata alle operatrici e agli operatori del settore (Übertragbare Krankheiten und Abhängigkeiten im Gefängnis / Maladies transmissibles et addiction en prison). Tra gli obiettivi posti nel 2008, figurava inoltre l’elaborazione di formulari medici e paramedici che potessero essere utilizzati negli istituti di detenzione. Questi formulari sono ora disponibili in tedesco e in francese:

L’utilizzazione di questi documenti permette di unificare le procedure e di garantire, a livello nazionale, sia la sicurezza del diritto, sia la qualità e la continuità dell’accompagnamento medico. Per ulteriori informazioni, rimandiamo a un elenco di riferimenti concernenti la salute in ambito carcerario.



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